In questa ricerca verrà indagato, attraverso l'analisi delle fonti giornalistiche e di quelle memoralistiche, il ruolo positivo o al contrario negativo della famiglia italiana rispetto all'accesso alla pratica sportiva durante il Ventennio fascista. Di fronte all'inedita promozione di una pratica profondamente estranea alla tradizione nazionale, molte famiglie reagirono tentando di impedire alla proprie figlie; altre, invece, concessero di buon grado tale libertà alle ragazze, le quali seppero ritagliarsi dei piccoli spazi di libertà e di crescita non solo personale, ma - quel che più conta - comunitaria, extra-famigliare.