A partire dalle riflessioni di Adriana Cavarero nel saggio "Inclinazioni, Critica della rettitudine", l’articolo propone una rilettura di Variazioni belliche: l'io poetico rosselliano è un soggetto vulnerabile, "inclinato" verso gli altri, gli emarginati, gli ultimi, "i poveri e i malati di mente" con i quali si identifica proprio perché ne condivide il destino. Quella di Rosselli è una scrittura del trauma che rivendica la necessità di un’etica relazionale che si opponga alla logica capitalista e patriarcale della violenza.